Treviso

Treviso, nel tempo, ha saputo amalgamare il fascino di scenari naturali e di preziosi contesti storico-architettonici con una forte crescita industriale che l’ha portato ad essere una delle aree economiche più competitive d’Italia.

Treviso sta vivendo un periodo florido come ce ne sono stati altri nella sua storia, ad esempio in epoca comunale quando divenne il centro più importante della cultura provenzale dell’Italia settentrionale.

Treviso è un città che trasmette ottimismo e positività in chi la visita, sprigionando un’atmosfera di cordialità e di amicizia che colpiscono e ‘fanno innamorare’. Il senso di ospitalità dei suoi abitanti è ormai proverbiale. Treviso è anche la città del fascino e della seduzione.

Treviso non si esaurisce in un monumento simbolo. Il suo fascino è l’insieme. La città è percorsa da una gran quantità di corsi d’acqua che nascono da bolle di risorgive e si gettano nel Sile, il suo fiume, e che appaiono e scompaiono dentro il tessuto urbano, del quale costituiscono l’inconfondibile elemento paesaggistico.

Treviso, capitale della Marca, ha sempre incantato i viaggiatori letterati che nelle loro opere si sono fatti interpreti dei sentimenti comuni di ogni visitatore ammirato della quieta, intrinseca bellezza del luogo. Complici di certo le acque che luccicano al sole, le ombre che serpeggiano lungo le case e gli affreschi delle facciate che risplendono di grande bellezza. Treviso, come le emozioni, sfugge nei giochi incantati di luci e colori.

Treviso vanta un gran numero di edifici antichi con facciate affrescate che formano un ciclo di affreschi a cielo aperto, un continuum decorativo inimitabile e di altissimo pregio.
La città ha una molteplicità di luoghi urbani irripetibili, dedicati al passeggio, al tempo libero e alle occasioni per gustare le prelibatezze di una cucina che sa coniugare la raffinatezza con i gusti decisi.

Il salotto buono della città è ‘Piazza dei Signori’, su cui converge il ‘Calmaggiore’ (probabilmente l’antico cardo romano), l’arteria più signorile. Nella Piazza sorgono numerosi palazzi tra i quali la ‘Torre campanaria’ e il ‘Palazzo dei Trecento’, il cui imponente e ricco salone è accessibile attraverso una monumentale scalinata. Dietro la Piazza si trova la suggestiva ‘Piazzetta del Monte’, con il ‘Monte dei Pegni’, la cui ‘Cappella dei Rettori’ esibisce opere del Fiumicelli e del Pozzoserrato. Oltre questi luoghi si aprono gli splendidi angoli della ‘Pescheria’, del ‘Canale dei Buranelli’ e di ‘Piazza Rinaldi’, da dove si raggiunge l’austera Chiesa di S. Francesco. Se S. Nicolò è l’imponente Chiesa dei domenicani (all’interno, fra le altre opere, vi è un paggio sull’altare maggiore attribuito a Lorenzo Lotto), S.Francesco è la casa dell’altro ordine monastico, più frugale e più mistica.
Altre chiese della città sono quella di S. Agostino (l’unica in stile barocco), di S. Leonardo e di S. Gaetano e di Santa Croce, all’interno dell’ospedale Vecchio, dove merita di essere vista una ‘Processione con la reliquia della Croce’ di Bartolomeo Orioli.
Treviso è una città dinamica, giovane, che offre una gran varietà di attrattive, occasioni di shopping, di divertimento e di cultura. Ma in particolare incanta il passeggio sotto i suoi portici o fra le strette vie che si snodano nella parte più antica della città o lungo le sue arterie più frequentate.
Passeggiando si incontrano trattorie e osterie con banchi fornitissimi, enoteche, ristoranti, luoghi che invitano alla sosta e alla convivialità. La cucina è sempre di qualità, anche nella preparazione dei piatti più semplici ed è offerta con buon gusto e familiarità.
Il famoso radicchio rosso, “Il Fiore di Treviso”, è un ortaggio che cresce solo in queste zone, con foglie a forma di lancia color porpora, la costa bianca, ritta e croccante ed il gusto amarognolo.
La cura del vino è irrinunciabile: non può essere servito un buon piatto che non sia accompagnato da un vino di corrispondente qualità e pure nella più ‘umile’ osteria l’oste vi scarafferà del vino che non deluderà di certo.
Richiestissime sono anche le trote e le anguille del Sile cucinate in modo sapiente nelle trattorie e nei ristoranti della città e della zona.

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