Patata del Montello

La patata, solanum tuberosum L., è una pianta erbacea a ciclo annuale; nella parte sotterranea del fusto si formano numerosi tuberi diversi per dimensione, forma, profondità colore e forma delle gemme, colore della buccia e della polpa.
Le foglie sono bollose o lisce e contengono solanina una sostanza velenosa.
Le fasi vegetative sono: emergenza, accrescimento, tuberificazione, fioritura, ingrossamento e maturazione dei tuberi.
La patata contiene amido, proteine nobili, vitamina C, vitamine del gruppo B, sali minerali.
La patata ha proprietà nutrizionali simili a quelle dei cereali, tanto da averne preso il posto nei momenti di carestia.
Le proteine sono di alto valore biologico, migliore di quello del grano o altri cereali, ma la quantità è piuttosto scarsa.
Analisi recenti hanno inoltre indicato nella Patata del Montello un consistente valore di antiossidanti.

Vuole la tradizione che nei cinque comuni del Montello (Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia, Volpago del Montello e Montebelluna) e più precisamente nelle frazioni di Biadene, Caonada, Venegazzù, Selva, Bavaria, Santa Croce, Santa Maria della Vittoria, Pederiva e Santi Angeli la patata, introdotta all’inizio dell’800 dalle truppe napoleoniche, abbia trovato ampia diffusione solo a partire dal 1890.

Nel corso del Novecento sono state introdotte nuove varietà selezionate e i risultati sono apparsi talmente felici che la “Patata del Montello” è ricercata e richiesta anche da molti che abitano lontano dall’area di produzione, anche dai veneziani che amano arrivare in questa collina per gustare le specialità alimentari offerte dai tanti ristoranti della zona.

Diverse le varietà coltivate: la Bintje (medio-tardiva, a pasta gialla, dalla forma molto irregolare, ottima per ogni uso alimentare); la Desirèe (tardiva, a pasta gialla con buccia rossiccia, molto compatta, ottima da fritto e da fetta. Si conserva benissimo per tutto l’inverno); la Monnalisa (medio-precoce, a pasta gialla, forma regolare, adatta a tutti gli usi alimentari); la Lisetta (precoce, a pasta gialla, forma irregolare, adatta a tutti gli usi. È consigliato consumarla prima dell’inverno); la Kennebec (tardiva, a pasta bianca, con tuberi di grossa pezzatura, ottima per gnocchi e per purè); la Ratte (medio-precoce, a pasta gialla, dalla forma irregolare, di piccola pezzatura, ottima al forno).

Il successo che stanno godendo le patate del Montello è dovuto principalmente alla natura del terreno, di colore rosso mediterraneo, ferrettizzato per dissoluzione dei calcari, argilloso per cui trattiene a lungo l’umidità e accompagna in modo ideale la maturazione dei tuberi. Il clima è temperato subcontinentale con precipitazioni medie attorno ai 1000 mm/anno.

Dal 1996 la “Patata del Montello” è commercializzata con marchio registrato presso la Camera di Commercio di Treviso e applicato su ogni confezione, come prevede un severo disciplinare gestito dal gruppo “Amici Bosco Montello” ed è in atto la costituzione di un Consorzio per la loro valorizzazione e per ottenere la IGP dall’Unione Europea.

Ogni anno, nella seconda domenica di settembre, presso l’edificio delle ex scuola di Santa Lucia, Presa 18 sul Montello, in comune di Montebelluna, si tiene la Mostra-Mercato della Patata del Montello. Va infine aggiunto che la notorietà di questo prodotto è stata sottolineata da molte riviste gastronomiche, proprio per la loro idoneità ad essere preparate in tantissimi modi, dalle creme ai purè, dagli gnocchi alle chips, bollite, arrostite, ecc. accompagnando tutti i piatti della cucina italiana, sia tradizionale che moderna.

PRINCIPALI VARIETA’ COLTIVATE:

• Bintje: medio tardiva, pasta gialla, buona per tutti gli usi.
• Liseta: precoce, pasta gialla, consumo fresco
• Monalisa: medio precoce, pasta gialla, tutti gli usi
• Dèsirèe: tardiva, pasta gialla, fritto e fetta
• Kennebec: tardiva, pasta bianca, gnocchi e purè
• Ratte (Cornette): specialità al forno

Patate del Montello
mille sapori in cucina

Le sue varietà e qualità sempre più apprezzate dagli chef

Desirèe, Lisetta, Monnalisa, quindi Bintje, Kennebec e Ratte sono i nomi delle varietà della “Patata del Montello”, ed ognuna si presta per usi diversi in cucina. Ed è apprezzata sempre più dai commensali e trasformata dagli chef, grazie alle sue qualità e varieta. La storia della Patata del Montello è antica visto che ad introdurla agli inizi dell’Ottocento furono le truppe napoleoniche e dal 1890 è coltivata nei territori dei comuni di Crocetta, Giavera, Nervesa, Volpago e nelle frazioni di Biadene e Caonada de Montebelluna. Il terreno di produzione è quello argilloso e ferroso su un’area di oltre 40 ettari suddivisi nelle varie tipologie del prodotto. La Bintje, medio tardiva a pasta gialla (forma irregolare) va bene per tutti gli usi; la Desirèe tardiva pasta gialla e buccia rossiccia (che si può conservare nell’arco invernale) è l’ideale per essere fritta e a fette, la Monnalisa, medio precoce a pasta gialla adatta per tutti gli usi, la Lisetta, precoce a pasta gialla da consumare prima dell’inverno per ogni uso, la Kennebec tardiva a pasta bianca, grossa pezzatura, ottima per purè e gnocchi, ed infine la Ratte, medio precoce a pasta gialla di piccola pezzatura ottima al forno.
Commercializzata dal 1996 con il marchio registrato «Patata del Montello», produzione e vendita sono regolamentate da un severo disciplinare, mentre dallo scorso mese di marzo è nato il Consorzio della patata del Montello «Carantina» (rifacendosi al nome in lingua veneta della terra rossa del Montello, «el carant»).

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