(ANSA) Caporetto e’ la disfatta dell’esercito italiano e del suo comandante, ma e’ proprio il ”generalissimo” Luigi Cadorna, colpevole della rotta, che un anno prima fa fortificare il Monte Grappa, e con esso le cime sovrastanti la stretta di Quero (Belluno), e che permetteranno poi di non far passare lo straniero.
Il Monte Palon, Monte Tomba e Monfenera diventano cosi’ il simbolo della Battaglia d’Arresto, nel novembre del 1917, quando gli austroungarici vengono bloccati dagli italiani sulla linea Grappa-Montello-Piave.
Il Monte Palon, 1306 metri di quota, sovrastando il Monte Tomba e il Monfenera e dominando la linea del Piave fino al Montello, diventa una sorta di fortezza per artiglierie e mitragliatrici e mentre sulle cime piu’ basse si combattera’, con sorte incerta, a colpi di baionetta e lanciafiamme, le salve partite dalla sua cima diventeranno determinanti per bloccare gli uomini di Erwin Rommel che, nella seconda guerra mondiale diventera’ la ”volpe del deserto”.
Una sezione di oltre un chilometro di trincee, caverne e postazioni e’ stata recuperata a cura dell’Associazione nazionale alpini (Ana) di Possagno (Treviso) ed e’ accessibile quasi tutto l’anno grazie alle numerose vie rotabili frutto della rete viaria militare della 1915-18. Partendo dall’abitato di Possagno si segue la strada militare per poco piu’ di cinque chilometri proprio verso la cima del Palon. Giunti ad una curva si trova un rifugio, chiuso al pubblico e ad uso dell’Ana, con un monumento altare in memoria dei caduti. Proprio da qui si parte lungo quello che e’ stato battezzato il ”percorso della memoria” salendo verso il monte entrando nelle gallerie per cannoniere, nidi di mitragliatrici, depositi e ricoveri. Giunti al termine della visita si puo’ scendere al punto di partenza seguendo la linea della trincea di arroccamento e i camminamenti ad essa dedicati.
Lungo il tragitto, oltre al paesaggio su Piave e sugli abitati di Possagno ed Alano, si possono riconoscere le tracce ben marcate delle trincee che erano un continuum dal fiume fino alla Cima Grappa per proseguire verso l’Altopiano di Asiago ed oltre.
Lungo l’itinerario sono stati predisposti cartelli ed indicazioni in 33 punti di interesse che raccontano gli avvenimenti bellici. (ANSA).