Lo spettacolo dei ponti tibetani in Veneto

Lo spettacolo dei ponti tibetani in Veneto

Tre corde intrecciate: due parallele a cui ci si aggrappa con le mani e una più bassa dove si cammina, sospesi nel vuoto. Alle origini erano questi i ponti tibetani e furono costruiti per la prima volta in Tibet, tra le altissime montagne dell’Himalaya. Nel corso dei secoli le corde sono diventate di ferro e poi d’acciaio, e si sono anche aggiunte passerelle molto più stabili dove poggiare i piedi. In Veneto ci sono 6 ponti spettacolari sospesi nel vuoto che regalano emozioni adrenaliniche in tutta sicurezza. Le uniche raccomandazioni sono di indossare calzature da trekking e camminare in fila indiana con i bambini vicini, inoltre è vietato correre o saltare e attraversarli in bicicletta.

Ponte Avis a Valli del Pasubio (Vicenza)

Tutti lo definiscono un ponte tibetano ma in realtà si tratta di un ponte a corde ed è stato costruito nel 2016 per bypassare una frana che aveva interrotto la Strada del Re. La passerella è dedicata alla Sezione Avis di Schio ed è diventato ormai una delle maggiori attrazioni delle Piccole Dolomiti vicentine. Realizzato interamente in acciaio, il Ponte Avis è lungo 105 metri ed e sospeso nel vuoto a circa trenta metri d’altezza con corde antivento che ne limitano le oscillazioni. Da lassù si gode di una vista meravigliosa sulla Val Leogra e sulle montagne del Sengio Alto. Un’esperienza per grandi e piccini ma sconsigliata a chi soffre di vertigini.

Passerella di Igne di Longarone (Belluno)

Un’altra bella passerella in legno è quella che si trova a Igne, frazione di Longarone. Questa struttura venne costruita nel 1973 in ricordo dei teleferisti locali, famosi anche all’estero per la loro abilità nel trasportare a valle il legname dai luoghi più impervi.  Si cammina per circa un centinaio di metri sospesi a un’altezza di 125:  sotto di noi scorre il torrente Maè mentre intorno si apre una vista spettacolare sulla valle. La passerella si raggiunge dalla strada provinciale 251 che da Longarone porta a Igne.

Ponte tibetano della Val Montina, Perarolo di Cadore (Belluno)

La Val Montina è un ambiente selvaggio, incontaminato e di difficile accesso tanto che nel 1994 è stata dichiarata “Area Wilderness”, prima tra tutte quelle dell’arco alpino europeo. Questa zona si trova in comune di Perarolo di Cadore (Belluno) e alcuni anni fa sono stati fatti dei lavori per la sua fruizione tra i quali la costruzione di una spettacolare passerella che collega le due sponde del torrente Val Montina. Il ponte sospeso è raggiungibile dalla vicina zona industriale di Ansogne e ha protezioni laterali che consentono la percorrenza anche ai bambini.

Ponte sospeso di Crero di Torri del Benaco (Verona)

Lungo poco più di 30 metri e con un’altezza massima di 45: i numeri di questo ponte sospeso non sono da guinness dei primati ma vi garantiamo che offre una vista grandiosa sul Lago di Garda! Il Ponte si trova in comune di Torri del Benaco ed è stato costruito per unire due sentieri escursionistici tra le località di Crero a Pai di Sopra. L’itinerario che vi suggeriamo parte proprio da Crero, dove si parcheggia l’auto, e dopo una piacevole passeggiata di circa mezz’ora in mezzo alla natura si raggiunge il ponte e da lì si prosegue per la frazione di Pai di Sopra (altri 30 minuti circa).

Passerella nel Vajo dell’Orsa, Brentino Belluno (Verona)

Inaugurata nel 2020, la passerella è lunga 34 metri ed è sospesa a circa 24 metri di altezza sul torrente Vajo dell’Orsa, zona ben conosciuta agli amanti del torrentismo. Il ponte si raggiunge in poco più di un’ora di camminata partendo da Brentino Belluno, si percorre il sentiero del Pellegrino fino ad intersecare il sentiero n.75 che collega il tradizionale accesso al Santuario della Madonna della Corona da Brentino con Malga Orsa. E’ consigliato un abbigliamento adeguato e scarpe da trekking.

Ponte della Val Sorda (Lessinia, Verona)

Il Parco regionale della Lessinia stupisce per le sue tante meraviglie naturali ma da una decina d’anni si è aggiunto anche questo ponte che ha cercato di rispettare il più possibile lo spirito del luogo perché è stato inserito in modo quasi “trasparente” nel contesto ambientale. La passerella è lunga più di 52 metri e collega due ripidi versanti della Valsorda con una vista emozionante a una quota di circa 40 metri di altezza. L’itinerario che vi suggeriamo è ad anello e parte da Malga Biancari (in comune di Marano di Valpolicella) e raggiunge la località Mulino del Cao. Un sentiero di poco meno di 6 chilometri da percorrere in circa due-tre ore di cammino.

Fonte: www.veneto.eu

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