La stanza di Freya, sezione permanente del Museo Civico di Asolo

Il museo Civico di Asolo celebra Freya Stark
con una “stanza” tutta per lei
La stanza di Freya
Sabato 12 maggio 2018 ore 16.00
Inaugurazione della sezione permanente a Freya Stark

a cura di Annamaria Orsini
donazione di Anna Modugno

Apre una nuova sezione
dedicata alla scrittrice e viaggiatrice asolana d’adozione.

Chi sale ad Asolo, attirato dalla storia dei personaggi illustri, che qui vissero e amarono la città dei Cento Orizzonti tanto da volerne lasciare una perenne memoria, rimane stupito dalla sobrietà della tomba in cui riposa la celebre scrittrice inglese Freya Medeleine Stark, che nel cimitero di Sant’Anna, accanto alla quieta chiesa dei frati, volle essere sepolta, come a guardare per sempre questo paesaggio molto amato e da sempre prediletta meta dei viaggiatori inglesi. Il Museo civico di Asolo e il Comune, celebrano il 25° anniversario della morte della scrittrice e viaggiatrice, deceduta centenaria il 9 maggio del 1998, dedicandole una sessione permanente del Museo chiamata “La stanza di Freya”.
L’esposizione è stata resa possibile grazie alla preziosa donazione della signora Anna Modugno, persona schiva che ancora oggi vive ad Asolo, che per undici anni è stata l’assistente personale della Stark. Chi è stato ospite di Villa Freya, oggi casa privata, di cui è attualmente visitabile il bellissimo giardino con il teatro romano, quando la sua proprietaria era ancora in vita, ricorda grandi bauli pieni di album fotografici, il salotto e le altre stanze piene di memorabilia orientali, tappeti, arazzi, ceramiche, terracotte, una biblioteca ben fornita, con molte prime edizioni di opere rare e introvabili e una corrispondenza classificata con scrittori e politici di primo piano come Lord Kitchener, Lawrence d’Arabia, Winston Churchill (che aiutò, probabilmente, Asolo ad essere risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale) e Sir Bernard L. Montgomery. Una corrispondenza che abbraccia oltre mezzo secolo e che diventa assieme ai suoi oggetti una vera e propria narrazione, ancora oggi di straordinaria attualità.
Come ricorda Annamaria Orsini, curatrice della “Stanza di Freya“, «Un quarto di secolo è trascorso dall’ultima, definitiva separazione dalla sua “gentile” Asolo e oggi, ancora una volta, ella dischiude la porta della sua stanza e ci invita a compiere un viaggio, intraprendere un cammino per entrare in una narrazione straordinaria: uno scorcio del passato capace di parlare significativamente alle nuove generazioni». Lei per prima si spinse, donna e sola, dove nessun occidentale era mai entrato, in luoghi come lo Yemen che sarebbero stati ostici anche per un uomo; mete non usuali, ma sempre da viaggiatrice consapevole e preparata che parlava una decina di lingue europee ed arabe, conosceva la cartografia e l’archeologia. Scrisse trenta libri, viaggiando per oltre cinquant’anni, senza lasciarsi condizionare dalle convenzioni. Grande amica della Regina Madre d’Inghilterra, fu memorabile il viaggio di quest’ultima ad Asolo per salutarla in un tè ufficiale, proprio nella villa asolana e lo stesso comune di Asolo, a sottolineare la sua importanza, nel 1946 le riconobbe la cittadinanza onoraria e nel 1984 le donò le chiavi della città.

“La stanza di Freya” sarà inaugurata sabato 12 alle 16 con una cerimonia al Teatro Duse e il taglio del nastro al Museo.

tratto da articolo dell’8.5.2018 di Maria Elena Tonin per www.tribunatreviso.it
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