Asolo, il Canova, Il Palladio

Questo itinerario guida il visitatore alla scoperta di rare bellezze dell’Altamarca Trevigiana, perle del patrimonio artistico e culturale nazionale, famose in tutto il mondo. Il percorso conduce dalle Ville venete del Palladio alle opere di Antonio Canova, in un paesaggio armonico e suggestivo, che riporta indietro nel tempo.
Iniziamo il nostro itinerario a Maser, comune immerso nel verde delle colline, dove i vigneti non fanno più da padroni ma lasciano il posto anche ad alberi da frutto (in particolar modo ciliegi), tigli, pini, roveri, e molti altri alberi secolari che è facile incontrare durante un’escursione a piedi, in mountain bike, a cavallo: potete inoltrarvi nel verde delle colline in tanti modi, su e giù per sentieri che parlano di storia e di natura.

Attorno alla sommità dei colli Sùlder e Collalto sono state riportate in vita le trincee e gli osservatori bellici della Grande Guerra. Da Forcella Mostaccin si può percorrere il sentiero didattico “Col de Spin”, con interessanti spunti paesaggistici, naturalistici e geologici. Il Colle di San Giorgio è punto privilegiato per gli amanti del bird-watching, con interessantissimi passaggi stagionali di uccelli migratori. Qua e là, alberi plurisecolari punteggiano il paesaggio, a testimonianza del rispetto della natura. Meritano una sosta il bagolaro (età 150 anni) di via Verdi, il roron di monte Collalto (si trova in un bosco misto, a destra della strada che va a Forcella Mostaccin, età 300 anni circa), il pino e i bellissimi tigli di Villa Barbaro di Maser, la casa dei picchi su un castano in via Giardino. Tra le nostre colline potrete inoltre ammirare l’albero di Giuda e il Ginko. Gli alberi secolari sono inoltre presenti nei parchi e giardini della numerose ville patrizie che vi capiterà di incontrare lungo la strada, prima tra tutte Villa Barbaro, splendente capolavoro palladiano del ‘500. Alcune delle ville che punteggiano il territorio sono ancora abitate, altre adibite a cantine o musei, una addirittura sede del Comune (Ca’ Nani), la maggior parte dunque non è visitabile. È tappa d’obbligo dunque, una visita a Villa Barbaro, detta anche Villa di Maser.

Riprendendo il percorso tra i colli, è possibile soffermarsi per una visita anche nelle numerose chiese e chiesette votive che nascondono piccoli tesori della pittura rinascimentale.
Ci lasciamo alle spalle Maser e le sue ville e proseguiamo verso Nord, verso Asolo e la sua rocca.
Asolo è uno dei più affascinanti centri storici del Veneto. La sua bellissima posizione fra le colline, il fatto che abbia dato asilo ed ospitalità a poeti e regine, musicisti e attrici unito agli splendidi scenari rinascimentali delle sue vie, angoli e palazzi, la rendono in ogni stagione un luogo carico di attrattive. Denominata “la città dai cento orizzonti“, ha una lunga e ricca storia alle spalle. La favorevole posizione e la felicità del clima fecero di Asolo un centro abitato fin dall’epoca preistorica e in seguito un importante insediamento dei Veneti. Acelum, l’Asolo Romana attraversò un periodo di grande crescita: la città, che divenne anche municipium, si sviluppò soprattutto tra I sec. a.C. e I sec. d.C. Resti e reperti archeologici – raccolti in un’apposita sezione del Museo civico – documentano la presenza di Terme, di un Acquedotto, un Foro e un Teatro a testimonianza dell’importanza di Asolo in epoca romana. Antichissimo centro cristiano, già nel VI sec. ebbe un vescovo e mantenne la sede episcopale fino al 969 quando divenne feudo del vescovado di Treviso. A periodi alterni tra XI e XIV sec. conobbe l’egemonia di diverse potenti famiglie (Tempesta, Ezzelini, da Camino, Scaligeri, Carraresi) e, infine, di Venezia. A partire dalla fine del ‘300 con la dominazione veneziana, la città entrò in una fase di grande splendore: nel 1489 Venezia investì della Signoria di Asolo Caterina Cornaro, ex regina di Cipro, che diede vita ad una sfarzosa corte rinascimentale di artisti, letterati e poeti, lasciando un’indelebile impronta nell’arte e nell’ideale stesso della città. Venezia diede ad Asolo un importante riassetto urbano e la legò a sé e alla propria aristocrazia in maniera imprescindibile fino alla caduta della Serenissima. “Asolo è Venezia e Venezia è Asolo” si dice da queste parti, a sottolineare un’affinità di atmosfera che si manifesta nell’architettura come nello spirito. Nel 1797 vi fece il suo ingresso Napoleone. Nell’Ottocento con la dominazione austriaca Asolo fu interessata da riforme delle istituzioni civili e da un programma di opere pubbliche, come ad esempio la ristrutturazione del teatro Duse. Infine nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Curioso scrigno dei fatti della storia asolana del XIX sec. è l’antico orologio a pendolo nascosto dietro il bancone di un’enoteca in via Browning, in prossimità del Teatro dei Rinnovati: qui vi sono annotate le date della storia cittadina a partire dagli inizi dell’Ottocento. Molti sono gli itinerari tematici proposti al visitatore per conoscere o approfondire alcuni aspetti della città: itinerari storici, artistici o archeologici (per ogni informazione contattare l’ufficio cultura di Asolo tel.  0423 524637 ). Tutto in città parla di un passato millenario quasi come tra le sale di un’esposizione permanente, dove è possibile ammirare l’opera unica della natura e del genio dell’uomo. L’idea di un “museo diffuso” trova qui una delle sue migliori espressioni. Asolo conserva un’impronta medievale, raccolta entro le antiche mura e dominata dalla Rocca, imponente costruzione medievale a guardia dell’abitato in cima al Monte Ricco. Cuore della città si può considerare la centrale Piazza Garibaldi, con la fontana cinquecentesca sovrastata dal leone alato di S. Marco; di qui si possono facilmente raggiungere alcuni dei principali monumenti di Asolo: il Castello, fortezza inferiore nel Medioevo, che fu residenza di Caterina Cornaro e della sua corte rinascimentale; più volte modificato, con la caratteristica originale torre Reata, ospita oggi il teatro dedicato ad Eleonora Duse. Il Palazzo della Ragione, costruzione del ‘400 con facciata affrescata dal Contarini (1560) è attualmente sede del Museo Civico. La Cattedrale medievale, storica sede vescovile rimaneggiata nel ‘700 su progetto di Giorgio Massari, custodisce importanti opere di Lorenzo Lotto (Assunta), Jacopo da Ponte detto il Bassano (Assunta), Sebastiano Bastiani (San Girolamo). Sul lato nord-est dell’adiacente Piazza Brugnoli, dove nell’antichità si trovavano le terme romane, è visitabile l’ultimo tratto dell’acquedotto romano “la Bot”. A dominare la stessa piazza, dall’alto del suo giardino a terrazze, è la settecentesca villa Scotti-Pasini. Uno sguardo attento meritano in piazza D’Annunzio il Palazzo Beltramini, ristrutturato nel settecento ad opera dell’architetto Giorgio Massari ed attuale Municipio, e la Casa della Duse, in via Canova, con lapide dettata da Gabriele D’Annunzio. Molto caratteristiche sono le vie porticate, i palazzi affrescati con bifore, trifore e balconi. Tra queste via Browning, dove abitò il poeta inglese: vi si affacciano palazzetti e case in stile gotico e barocco, alcuni decorati con affreschi del XV e XVI sec. Un po’ più in là si trovano la cinquecentesca Fontanella Zen e Villa Freya, dimora di Freya Stark, nei cui giardini tra l’altro si trovano le tracce del Teatro Romano. Allungando il raggio della distanza dal centro, degni di nota sono la Chiesa di S. Gottardo del XIII secolo con interessanti affreschi e la casa-fondazione Malipiero; il convento dei SS. Pietro e Paolo; la Chiesa di S. Caterina con affreschi del ‘400. E ancora, allontanandosi un po’ dalla cinta muraria la Casa Longobarda, la Chiesa di S. Anna, sul colle che accoglie il cimitero con le tombe di Eleonora Duse e di Freya Stark. La Villa degli Armeni, presso Sant’Anna, mostra sulla facciata affreschi del XVI sec. con scene bibliche; una galleria sotterranea la collega alla dependance detta “Il Fresco” che si affaccia sul versante opposto della collina, rivolta verso la città. Ad ovest del centro urbano, nella frazione di Pagnano, sopravvive l’antica struttura del “Maglio”, piccola fucina del 1468, in funzione fino ad anni recenti e oggi restaurata. Tra gli edifici ed i monumenti storici vale la pena di soffermarsi un attimo ad ammirare il panorama circostante, e perché no, fare un rapido giro di shopping nelle boutique sotto i portici, per poi fermarsi per un aperitivo nelle piccole enoteche e wine bar del centro.
Bellissimi sono anche i dintorni di Asolo che offrono al visitatore numerose possibilità di svago e divertimento nella natura. I colli asolani sono perfetti per un’escursione a piedi, a cavallo o in mountain-bike. Si possono percorrere stradine secondarie e sentieri nelle immediate vicinanze del Centro Storico oppure più impegnative, sia lungo le colline asolane che sul Monte Grappa. L’escursionista potrà transitare in un ambiente unico, dove cultura, storia, tradizione e bellezza paesaggistica si fondono con la rarità delle specie vegetali ed animali presenti nelle radure, nei boschi, nelle sorgenti, nei ruscelli, nelle pozze d’acqua. Tra le varie attività, ricordiamo tra l’altro il campo da golf 18 buche dell’Asolo Golf Club (Cavaso del Tomba – 10km dal centro di Asolo), oppure la possibilità di praticare volo libero (deltaplano – Parapendio nel territorio comunale di Borso del Grappa – 15 km dal centro storico di Asolo – Centro Internazionale di Volo Libero. Zona di lancio: Campo Croce. Zona di atterraggio: Semonzo) o a motore (Campo per Deltaplani a Motore e Aerei Ultraleggeri Asolo, località Lauro. Campo di Volo da Diporto e Sportivo Asoloflight).
Proseguendo da Asolo verso Nord, si arriva in un’altra piccola cittadina immersa nei colli: Monfumo. Nel centro città è possibile ammirare vari edif ici, tra cui la chiesa, edificata sulla sommità del colle ove sorgeva il castello maltraversiano. Di foggia settecentesca, conserva al suo interno un mirabile affresco di Noè Bordignon (1877) con altre pregevoli opere fra cui la pala dell’Argentin (1763) raffigurante il Santo titolare e i due angeli dell’altar maggiore scolpiti da Perin Canova, nonno del più celebre Antonio. Dal terrazzo prospiciente la parrocchiale si può ammirare il vasto panorama della pedemontana, delimitato a Nord dal massiccio del Grappa e a Sud dai colli asolani con la famosa rocca. Da vedere sono anche Villa Corniani-Scotti e palazzo Bressa.
Ci dirigiamo ora verso Possagno per immergerci nella città natale di Antonio Canova, celebre scultore del 1.800. A lui e alle sue opere è dedicato il Museo Canova, allestito nella casa natale dell’artista che contiene anche una gipsoteca con tutti i calchi in gesso delle opere canoviane. Inoltre a Possagno è possibile visitare il maestoso Tempio del Canova, in stile neoclassico.

Terminata la visita a Possagno riprendiamo l’itinerario verso Est, verso Cavaso del Tomba, un altro borgo dalle antiche origini, che ha conosciuto il suo sviluppo nel periodo romano e longobardo. Nella sua ricca storia è opportuno ricordare il forte coinvolgimento della città e della zona in generale durante il primo conflitto mondiale. La prima linea infatti correva dagli Altipiani d’Asiago al Monte Grappa, alle Meate, al Monte Tomba, al Monfenera, al Piave e al Montello ed è stata teatro di aspre battaglie. Moltissime sono le croci che ricordano il sacrificio di tanti giovani morti sul campo, ricordato anche dai due monumentali ossari francese e tedesco rispettivamente a Pederobba e Alano di Piave. Su queste tracce di storia italiana recente termina il nostro itinerario culturale.

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