La grande cooperativa vinicola del Piave festeggia l’anniversario della fondazione
Nacque per il Raboso ora cresce con i bianchi
Negli anni ha incorporato le ‘sorelle’ di Villorba, Eraclea e Caposile.
Attualmente produce ben 15 milioni di bottiglie
Il primo pomeriggio del 7 settembre 1948, al civico 35 di via Marconi, nacque la “Cantina sociale di Ponte di Piave, società cooperativa a responsabilità limitata” con capitale sociale di 12.000 lire. L’atto pubblico fu redatto da Carlo Marcati, giovane notaio di Treviso. L’intuizione sulla bontà dell’iniziativa fu di Milone Tommaseo, che si era già fatto apprezzare dai suoi concittadini ai tempi della Grande Guerra quando, per molti anni, fu sindaco di Ponte di Piave. Gli altri undici coraggiosi fondatori furono Bernardo Segati, Giuseppe Gasparinetti, Antonio Berto, Isaia Pilloni, Giuseppe Cancellier, Giovanni Marchetto, Pietro Lorenzon, Enrico Rossi, Francesco Fregonese, Antonio Zambon e Gettube Rinaldin.
«La cantina sociale – spiegò quel giorno il neopresidente Milone Tommaseo – proteggerà i prezzi del vino ed avrà una funzione calmieratrice degli stessi e questo a beneficio di tutti i produttori, anche di chi non farà parte della nostra Istituzione. La cooperativa di Ponte di Piave contribuirà poi ad aumentare il prestigio di tutto il comprensorio agricolo ed a far conoscere i vini tipici del Piave nei mercati provinciali e regionali».Obbiettivi e finalità che tuttora la grande attività imprenditoriale persegue con straordinari risultati. La prima sede della cantina fu in via Marconi e cioè nel centro storico di Ponte di Piave in alcuni fabbricati presi in affitto dalla società “Agricola Industriale” che oggi costituiscono l’elegante residence denominato “All’Orologio.”Già a fine del 1948 la cooperativa contava 116 iscritti con una capacità produttiva di circa cinquemila quintali di uva, di cui più del 70% erano della varietà Raboso.
Nel 1955 veniva inaugurato lungo la via Postumia, in direzione di Oderzo, il nuovo stabilimento che l’assemblea dei soci del 16 maggio di quell’anno descrisse come «opera veramente grandiosa e bella, ammirata ed elogiata da tutti, siano queste persone comuni o tecnici o addirittura personalità del ramo». Oggi la Cantina Viticoltori Ponte si trova sempre in questo stesso opificio ed è una delle realtà cooperative più vitali, fiorenti ed importanti non solo del Triveneto, ma addirittura a livello nazionale e questo grazie alla competenza dei responsabili dell’azienda e dei vari operatori oltre ai mille soci che, con i loro 2.500 ettari di vigneti, conferiscono mediamente ogni vendemmia la bellezza di quattrocentomila quintali d’uva. Nel corso dei decenni la realtà cooperativistica di Ponte di Piave si è, infatti, ampliata di molto incorporando, per fusione, le importanti cantine di Villorba, Eraclea, e Caposile. Da sottolineare come, sia nella sede principale, che in quelle secondarie, sono attive delle belle enoteche e ad esse se ne è aggiunta una anche nel comune di Vedelago. Attualmente, nella sede centrale di Ponte di Piave, vengono confezionati 15 milioni di bottiglie, mentre nelle cinque enoteche sono venduti ventimila ettolitri di vino al dettaglio. Soddisfatti dei risultati raggiunti soci, dipendenti e collaboratori, oltre, naturalmente, al Presidente Giancarlo Guidolin ed al direttore generale Luigi Vanzella.
«I prossimi obiettivi – spiega il direttore – sono il potenziamento della capacità di raccolta delle uve dei soci e l’adeguamento degli impianti tecnologici partendo dalla pigiatura fino all’imbottigliamento. Per quanto riguarda la commercializzazione – aggiunge Luigi Vanzella – siamo già presenti in una trentina di Paesi, in particolare Germania, Inghilterra e Stati Uniti, ma puntiamo ad espanderci ancora di più». Una curiosità: attualmente l’80% delle uve conferite è bianca e la parte del leone la fanno il Prosecco ed il Pinot Grigio, mentre le uve rosse risultano in costante riduzione. Domenica 24 giugno la Cantina Viticoltori Ponte festeggerà i suoi primi 70 anni di vita. L’attesa cerimonia, alla presenza delle Autorità, avrà inizio presso la sede aziendale alle 10.30. Si prevede la presenza di oltre 1000 soci provenienti dalle province di Treviso e Venezia.
Articolo di Alvise Tommaseo del 21 6 2018 per www.tribunatreviso.it