Prosecco

Il Prosecco è un vino bianco italiano, brioso e profumato, la cui origine produttiva risale a Prosecco (Trieste) anticipando l’epoca dell’impero romano ed esplode nella seconda metà dell’800 nelle colline di Conegliano Valdobbiadene. Si distingue per la finezza e freschezza dei suoi aromi.

Adatto a tutte le occasioni e a tutti i tipi di cucina, con il suo carattere informale e la sua flessibilità di abbinamento, è riuscito a conquistare i consumatori di ogni parte del mondo.

La produzione del Prosecco avviene secondo le regole dei disciplinari Docg e Doc, che stabiliscono la produzione delle uve, la loro fermentazione e la successiva naturale “presa di spuma”. Si originano così circa 380 milioni di bottiglie di vino frizzante e soprattutto spumante, versione prodotta con il “metodo italiano” in grandi recipienti, capace di esaltare i profumi che sono alla base del suo successo.

Oggi il Prosecco si produce esclusivamente nella zona a denominazione di Origine Controllata che comprende nove province tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nel cuore della denominazione, tra Venezia e le Dolomiti, si trova Treviso, la provincia a maggiore vocazione produttiva, che comprende anche le storiche e rinomate aree collinari di Conegliano Valdobbiadene e di Asolo, che si fregiano della docg, denominazione di origine controllata e garantita.

Il Prosecco Doc si distingue dalla dicitura DOC riportata sulle fascetta di Stato che ne garantisce  la tracciabilità e l’autenticità. Lo spumante Docg della zona collinare si riconosce perché in etichetta riporta sempre il nome dell’area di produzione, Conegliano Valdobbiadene o Asolo, e può fregiarsi dell’aggettivo “Prosecco Superiore”.

Asolo, bellissimo borgo medievale, unisce tradizione enologia e arte veneziana. Conegliano Valdobbiadene è l’area più conosciuta. Conegliano, centro produttivo e di studi, vanta dal 1876 la I° Scuola enologica Italiana; Valdobbiadene e il suo comprensorio sono rinomati per la bellezza dei vigneti che ricamano le colline, la cui pendenza impone la tradizionale lavorazione a mano. Dall’unicità di questo territorio ha origine il Cartizze, cru della docg.

Il disciplinare del Prosecco DOCG: Garantita la DOCG per la zona storica CONEGLIANO VALDOBBIADENE, dove il Prosecco è Superiore

Negli ultimi anni, intorno al Prosecco, si sono sviluppati molti fenomeni imitativi: ciò è comprensibile dato il successo del prodotto e la sempre maggiore fiducia e considerazione da parte dei Consumatori. Tali fenomeni, difficili da monitorare e controllare, rischiavano di confondere Operatori e Consumatori sia in Italia sia all’estero, e di danneggiare uno dei prodotti più apprezzati dello “stile italiano”. Per questo motivo, dopo un lungo lavoro, il 17 luglio 2009 è stato approvato dal Ministero il riordino del Prosecco che vede l’innalzamento dei controlli e delle garanzie e che sancisce un cambiamento radicale: Prosecco infatti non è più il vino ottenuto da un tipo di vite, ma diventa il vino di un preciso territorio.
Il cambiamento ha portato alla definizione di due differenti livelli qualitativi: l’attribuzione della Docg per il Conegliano Valdobbiadene, e la creazione di una Doc di base che sostituisce tutte le Igt attuali.

DALLA DENOMINAZIONE STORICA ALLA DOCG

Dopo quaranta anni dal riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (DOC 1969), Conegliano Valdobbiadene, insieme alla piccola zona dei Colli Asolani, entra a pieno titolo nella più alta classificazione italiana dei vini di qualità: la Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
L’impianto storico della Denominazione rimane intatto, ma cambia e si amplia la visione complessiva che permette di valorizzare maggiormente il prodotto.

Il territorio è garanzia di Superiorità. Tutti i vini a Docg riportano in primo piano sull’etichetta, il nome della Denominazione “Conegliano-Valdobbiadene” seguito da Prosecco Superiore, nel caso dello spumante.
Lo spumante può riportare in etichetta semplicemente il nome della Denominazione principale Conegliano- Valdobbiadene o Conegliano o Valdobbiadene.

La zona di produzione. La zona di produzione è quella storica, limitata ai 15 comuni collinari tra le due capitali produttive di Conegliano-VaIdobbiadene; una dimensione che testimonia la preziosità del prodotto. Nello specifico, dunque, il territorio collinare dei comuni di Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, Follina, Miano, Valdobbiadene, Vidor, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, San Pietro di Feletto, Refrontolo e Susegana, in provincia di Treviso.

Le uve. Come tradizione, il vino viene prodotto con un minimo dell’85% di uve del vitigno Glera e, per un massimo del 15%, di uve Verdiso, Bianchetta, Perera, Glera lunga varietà presenti da secoli nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene. Per lo spumante, si possono utilizzare anche le uve Pinots e Chardonnay.

La produzione. La produzione della Docg è di 135 qli/ha

Le Novità.
Con l’introduzione delle “Rive”, riservato agli spumanti, è stata prevista anche la possibilità di evidenziare in etichetta il nome del comune o della frazione di origine delle uve.
Il termine “Rive”, sta ad indicare nella parlata locale, i vigneti posti in terreni scoscesi, ed ha lo scopo di mettere in luce la vocazione e le molte differenze che esprimono le diverse località della denominazione. Per le “Rive” la produzione è ridotta a 130 qli/ha, con l’obbligo della raccolta manuale delle uve e dell’indicazione del millesimo.

Il “Cartizze”. 
AI vertice qualitativo della Denominazione Garantita rimane lo spumante della storica sottozona del “Superiore di Cartizze” la cui resa in vigneto è di 120 qli/ha.

Caratteristiche organolettiche: colore giallo paglierino piu’ o meno carico; profumo vinoso, caratteristico, leggero, fruttato particolarmente nei tipi amabili e dolci; sapore e gradevolmente amarognolo, non molto di corpo nel tipo “Secco”, fruttato nei tipi amabile e dolce.

Qualificazioni: qualora le uve provengano dal territorio della frazione San Pietro di Barbozza, denominato Cartizze, ha diritto alla sottospecificazione “Superiore di Cartizze”.

Abbinamenti : aperitivo, antipasti di pesce delicati, pesce di lago e di mare in umido ed arrosto, seppie in umido con verdure, polpi affogati.

Tipologie: Frizzante, Spumante e Tranquillo

Scheda tecnica
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è uno spumante DOCG, dalla vitale eleganza e dai profumi fruttati e floreali, prodotto esclusivamente nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, a partire dal vitigno Glera.

Zona di produzione nei Comuni di: Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Miane, Follina, Valdobbiadene e Vidor.
Uvaggio: Glera 85%, Pinot, Chardonnay, Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga per un massimo del 15%
Caratteristiche: fresco, versatile e dalla moderata alcolicità
Colore: giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli
Perlage: fine e persistente
Dosaggi: Brut, Extra dry e Dry

Note olfattive e gustative

Brut: profumi ricchi di sentori d’agrumi e piacevoli note vegetali unita a una bella e viva energia gustativa. Persistenza del sapore e pulizia del palato. Residuo zuccherino da 0 a 12 g/l.
Extra dry: fresco ed elegante, ricco di profumi di frutta, mela, pera, con un sentore d’agrumi che sfumano nel floreale. Il vino morbido e al tempo stesso asciutto grazie ad un’acidità vivace. Residuo zuccherino da 12 a 17 g/l.
Dry: esaltato il fruttato floreale, profumo delicato, fruttato, con sentori di agrumi, pesca bianca e mela verde. Gusto sapido, fresco, morbido al palato, grazie alla sua elegante nota abboccata. Residuo zuccherino da 17 a 32 g/l.

Abbinamenti

Brut: va servito a 6-8°C, apprezzato su antipasti di pesce e verdure anche elaborati, primi con frutti di mare e piatti di pesce al forno o, com’è in uso nella zona di produzione, a tutto pasto
Extra dry: ottimo come aperitivo, su minestre di legumi e frutti di mare, paste con delicati sughi di carne, formaggi freschi e carni bianche, soprattutto pollame
Dry: tipologia che si adatta agli abbinamenti più particolari, con dolci a pasta secca o con i cibi piccanti della cucina fusion

Servizio

Va servito ad una temperatura tra 6° e 8°C e per degustarlo è indicato un calice a tulipano piuttosto ampio che faccia apprezzare gli aromi nella loro ricchezza

PROSECCO DOC – LA DENOMINAZIONE DI BASE

Per proteggere il Prosecco e controllare la qualità della produzione, è stata istituita la nuova Denominazione di base Prosecco. La varietà Prosecco sarà indicata con il vecchio sinonimo “Glera”.

Le motivazioni giuridiche. Il riconoscimento a pieno titolo di “Prosecco” come Denominazione di origine riferita ad un vino e proprietà intellettuale protetta dalla normativa dei prodotti di qualità della Comunità Europea, è stato reso possibile grazie all’unione di due fattori: da un lato la tradizione produttiva di Treviso, provincia in cui si concentra il 90% di tutta la produzione attuale a Prosecco e dove si trovano le colline della Docg, e dall’altro la presenza della località Prosecco, situata vicino a Trieste e collegata storicamente all’origine del vitigno.

La zona di produzione. La zona di produzione Doc comprende le 9 provincie Veneto-Friulane dove già era autorizzata la coltivazione del vitigno prosecco. Questa nuova Doc ricomprende e sostituisce le Igt esistenti (Prosecco Colli Trevigiani, Prosecco Marca trevigiana, Prosecco del Veneto, Prosecco Alto Livenza, Prosecco delle Venezie) in un unico territorio.
La nuova Doc inoltre prevede la possibilità di specificare l’area di origine delle uve per le province di Treviso e Trieste.

Le caratteristiche della Doc

– La resa prevista in vigneto è di 180 qli/ha.

 Le uve: la nuova Doc prevede, nell’assemblaggio delle uve, un minimo dell’85% di varietà Glera, ed un massimo del 15% di varietà minori e di Pinots e Chardonnay.

 La zona d’imbottigliamento è quella delle 9 province appartenenti alla Denominazione, estesa ai produttori fuori dalla zona di coltivazione che dimostrino di avere già imbottigliato questo vino da almeno 5 anni.

– Le tipologie: nella nuova Doc si avranno le tipologie di vino Tranquillo, Frizzante, Spumante.

– I controlli: la nuova denominazione sarà sottoposta ai controlli previsti dalla legge sulle Doc, fra cui il controllo di filiera in vigneto ed in cantina, l’analisi chimica ed organolettica prima dell’entrata in commercio del prodotto imbottigliato.

I divieti:
o non si potranno più produrre e commercializzare vini con l’indicazione di più vitigni (Prosecco/Chardonnay, ecc) o vini rosati.
o il Prosecco DOC si potrà commercializzare esclusivamente in bottiglie di vetro, non in fusti o altri contenitori alternativi

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